Conversione di San Paolo



 CONVERSIONE DI SAN PAOLO
Caravaggio. Chiesa di Santa Maria del Popolo, Cappella Cerasi.
Roma, 1601, Olio su tela, 230 x 175 cm.


Dio entra a far parte della vita di Saulo come un fulmine a ciel sereno: sulla via per Damasco l'uomo viene disarcionato da cavallo dalla potenza divina e, reso cieco dalla luce trascendente, scagliato a terra. La figura di Dio anche se non è espressamente rappresentata da Caravaggio (forse nel rispetto dell'ortodossia o forse in linea al suo realismo che non poteva ammettere figure divinizzate sulla scena), permea nell'opera e ne esalta il senso religioso. Sconvolto in un'estasi spirituale, le braccia rivolte verso l'Altissimo, a Paolo appare Gesù Cristo in un bagliore accecante; gli ordina di desistere dal perseguitarlo e di diventare suo ministro e testimone. Lo stalliere, sullo sfondo, allontana il cavallo dal padrone e lo tranquillizza con carezze e dolci parole. L'intervento divino si manifesta persino sul cavallo che alza la zampa evitando di calpestare Paolo a terra. I colori accesi della veste di Paolo, svanendo pian piano sullo sfondo dalle tinte assai cupe e scure, contribuiscono a creare un'atmosfera mistica nell'immaginario dell'osservatore che, come Paolo nella rappresentazione, viene attratto dal divino.
                                                                                     Antonio Di Nicola

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